€15,00
Formato : 19,7x29cm.
Pagine : 224 pagine
C’ero anch’io il 29 maggio 2015 a ringraziare il Signore, insieme a tutta la comunità di San Pio X, per il 50° anniversario della Parrocchia. Fu un evento. Ripercorrere il mezzo secolo di storia di una Parrocchia – ricordando le persone che l’hanno servita con passione e ricostruendo le tappe di un cammino comunitario che ha trovato e continua a trovare nella Chiesa il riferimento principale di un popoloso rione – era doveroso. E sono certo che tanti sfoglieranno con piacere queste pagine ritrovandovi un po’ di storia personale, un pezzo della propria identità e appartenenza. Le persone creano la comunità ed anche viceversa. Fanno storia. Andare a rileggere questi cinquanta anni in un tempo come il nostro in cui le radici del presente sembrano piuttosto trascurate vuol dire comprendere di più e meglio da dove veniamo, dove siamo e dove insieme dovremmo orientarci. Non siamo individui senza un contesto storico-geografico, senza una comunità viva, senza padri, madri, fratelli e sorelle. Ciò vale ancor più per la comunità cristiana, grembo vivente della fede che prende carne in un luogo preciso e in una storia che diventa memoriale, ossia portatrice degli interventi di Dio e di quelli di uomini e donne che hanno voluto liberamente e responsabilmente entrarci. Anch’io, oggi vescovo della Chiesa tifernate, mi sento dentro la storia di San Pio X. L’ho avvertito in particolare durante la visita pastorale che si è conclusa alla vigilia del Natale 2017. Il testo è ben documentato. Ha richiesto non poco lavoro da parte dell’autrice che ha accolto l’invito di don Samuele a scriverlo. È andata alle fonti sia scritte che orali. È sostanzialmente composto di tre parti: il racconto storico da quando è nata la comunità fino ad oggi, le preziose testimonianze dei protagonisti (sacerdoti e laici), i vescovi tifernati che si sono succeduti in questi ultimi cinquant’anni (l’autrice include anche Giovanni Muzi e il beato Carlo Liviero). Il libro chiude con un riferimento teologico: la Parrocchia è la comunità che ci accompagna nel cammino verso l’incontro definitivo nella comunione trinitaria e dei santi. Mi piace la citazione finale di Luis Joseph Lebret sui sacerdoti che, con i loro limiti, hanno servito la comunità da uomini “liberi, obbedienti, spontanei e tenaci, allegri, dolci e forti”. Sono loro, insieme all’intera comunità, che hanno accompagnato le singole persone del territorio di San Pio X nelle gioie, nelle fatiche e nelle sofferenze della vita. In modo vivo ed esistenziale, la Chiesa, voluta da Cristo, si è fatta visibile “fontana” di un rione, che nella recente visita pastorale ho trovato molto vivace dal punto di vista sociale, culturale ed ecclesiale. Soprattutto per quello che riguarda la liturgia, la catechesi e la carità.
“Continua a custodire, Signore, la vigna che la tua destra ha piantato” (cf. Sal 80, 15).
Formato : 19,7x29cm.
Pagine : 224 pagine
C’ero anch’io il 29 maggio 2015 a ringraziare il Signore, insieme a tutta la comunità di San Pio X, per il 50° anniversario della Parrocchia. Fu un evento. Ripercorrere il mezzo secolo di storia di una Parrocchia – ricordando le persone che l’hanno servita con passione e ricostruendo le tappe di un cammino comunitario che ha trovato e continua a trovare nella Chiesa il riferimento principale di un popoloso rione – era doveroso. E sono certo che tanti sfoglieranno con piacere queste pagine ritrovandovi un po’ di storia personale, un pezzo della propria identità e appartenenza. Le persone creano la comunità ed anche viceversa. Fanno storia. Andare a rileggere questi cinquanta anni in un tempo come il nostro in cui le radici del presente sembrano piuttosto trascurate vuol dire comprendere di più e meglio da dove veniamo, dove siamo e dove insieme dovremmo orientarci. Non siamo individui senza un contesto storico-geografico, senza una comunità viva, senza padri, madri, fratelli e sorelle. Ciò vale ancor più per la comunità cristiana, grembo vivente della fede che prende carne in un luogo preciso e in una storia che diventa memoriale, ossia portatrice degli interventi di Dio e di quelli di uomini e donne che hanno voluto liberamente e responsabilmente entrarci. Anch’io, oggi vescovo della Chiesa tifernate, mi sento dentro la storia di San Pio X. L’ho avvertito in particolare durante la visita pastorale che si è conclusa alla vigilia del Natale 2017. Il testo è ben documentato. Ha richiesto non poco lavoro da parte dell’autrice che ha accolto l’invito di don Samuele a scriverlo. È andata alle fonti sia scritte che orali. È sostanzialmente composto di tre parti: il racconto storico da quando è nata la comunità fino ad oggi, le preziose testimonianze dei protagonisti (sacerdoti e laici), i vescovi tifernati che si sono succeduti in questi ultimi cinquant’anni (l’autrice include anche Giovanni Muzi e il beato Carlo Liviero). Il libro chiude con un riferimento teologico: la Parrocchia è la comunità che ci accompagna nel cammino verso l’incontro definitivo nella comunione trinitaria e dei santi. Mi piace la citazione finale di Luis Joseph Lebret sui sacerdoti che, con i loro limiti, hanno servito la comunità da uomini “liberi, obbedienti, spontanei e tenaci, allegri, dolci e forti”. Sono loro, insieme all’intera comunità, che hanno accompagnato le singole persone del territorio di San Pio X nelle gioie, nelle fatiche e nelle sofferenze della vita. In modo vivo ed esistenziale, la Chiesa, voluta da Cristo, si è fatta visibile “fontana” di un rione, che nella recente visita pastorale ho trovato molto vivace dal punto di vista sociale, culturale ed ecclesiale. Soprattutto per quello che riguarda la liturgia, la catechesi e la carità.
“Continua a custodire, Signore, la vigna che la tua destra ha piantato” (cf. Sal 80, 15).